| L'impianto consiste in una nave gasiera lunga 240 metri e larga 40, collegata a terra attraverso un condotto sottomarino. E prevista inoltre una nave appoggio che notte e giorno dovrà evitare l’avvicinamento di imbarcazioni non autorizzate. Riporto il testo di Giuseppe Meucci su firenzeindustria
Sicura e utile all’economia la nave gasiera in alto mare
Un’occasione per l’economia toscana, un chance in più per superare i rischi di una crisi energetica, un impianto a rischio zero che non interferirà più di tanto sull’equilibrio ambientale del mare toscano. Così è stato descritto l’impianto l’impianto di rigassificazione recentemente autorizzato dalla regione Toscana e dai ministeri delle infrastrutture e dell’ambiente di fronte alla costa pisana e livornese. Un impianto, costituito da una nave ancorata a 24 chilometri di distanza dalla costa, dove avverrà il processo di rigassificazione del gas liquido trasportato da un’altra nave gemella, intorno al quale si è riaperta in questi giorni una violenta polemica innescata da gruppi ecologisti. Addirittura è stato paventato che, in caso di incidente, l’esplosione della nave potrebbe provocare migliaia di morti. «Salteranno per aria i Quattro Mori e la Torre di Pisa», è stato uno degli slogans lanciati dagli ultras ecologisti. Il lungo iter seguito dal progetto, le analisi approfondite cui è stato sottoposto da parte della regione Toscana e dai ministeri competenti (l’ultimo a firmare dopo tutti i controlli è stato il ministro dell’ambiente Matteoli) hanno però escluso questa eventualità, dando il via libera definitiva a un’opera che da più parti è stata definita strategica per l’economia toscana, che potrà contare su un approvvigionamento di energia pulita (come è quella fornita dal gas) a un costo inferiore di quello praticato dall’Eni che attualmente opera in regime di monopolio. Con un vantaggio aggiuntivo per Pisa. Nell’ambito della lunga trattativa che ha preceduto le autorizzazioni alla nave gasiera, il comune di Pisa è infatti riuscito a ottenere dalla OLT, la società che realizzerà l’impianto il finanziamento dei lavori di ricostruzione dell’Incile che che collegherà l’Arno e il canale dei Navicelli. Il tema della nave gasiera e delle prospettive che apre per l’economia toscana, è stato al centro di una riunione congiunta del Rotary club di Pisa e del Rotary club Pisa Galilei, alla quale ha partecipato il dottor Aldo Belleli, rappresentante della società Olt che sta per dare il via al progetto. La riunione è stata aperta dal presidente del Rotary club di Pisa dottor Ezio Pala che ha brevemente illustrato l’attualità del tema prescelto nell’ambito dell’impegno del Rotary a dibattere e approfondire temi di interesse generale. Successivamente ha preso la parola il presidente del Rotary club «Pisa Galilei» dottor Roberto Brogni quindi l’oratore è stato brevemente presentato ai soci dei due club dall’ingegner Natalrigo Guidi che in Toscana ha seguito per conto della Olt il lungo iter della autorizzazione alla nave gasiera. Aldo Belleli ha poi illustrato le caratteristiche del progetti e i vantaggi per aziende e cittadini che potranno contare su energia fornita ad un prezzo concorrenziale. Particolare attenzione è stata poi dedicata al tema della sicurezza. La nave gasiera, è stato spiegato, è uguale ad altre che stanno per entrare in funzione in tutto il mondo, non presenta margini di rischio e, soprattutto, è più pulita e sicura delle petroliere che quotidianamente entrano ed escono dal porto di Livorno, transitando a pochi chilometri di distanza dalla costa pisana.
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